CHARM-Added: l’aggiunta del Candesartan ad un Ace inibitore ha ridotto gli eventi cardiovascolari nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica
Lo studio CHARM-Added ha valutato se l’aggiunta di un antagonista del recettore dell’angiotensina II ad un Ace inibitore fosse in grado di migliorare l’esito clinico nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica.
Nel periodo compreso tra marzo e novembre 1999 sono stati arruolati 2.548 pazienti cardiopatici in classe NYHA II-IV e frazione d’eiezione ventricolare sinistra uguale o inferiore al 40% , già in trattamento con Ace inibitori.
I pazienti sono stati assegnati in modo random al Candesartan ( n=1276, dosaggio target 32 mg/die ) o placebo ( n=1.272 ).
All’ingresso nello studio il 55% dei pazienti era anche trattato con un beta-bloccante ed il 17% con Spironolattone.
L’end point primario composito dello studio era rappresentato da: morte cardiovascolare o ospedalizzazione per insufficienza cardiaca cronica.
Il periodo osservazionale ( follow-up ) è stato di 41 mesi.
L’end point primario è stato raggiunto dal 38% ( n=483 ) dei pazienti trattati con il Candesartan e dal 42% ( n=538 ) dei pazienti nel gruppo placebo ( hazard ratio: 0,85; p=0,011 ).
Il Candesartan ha ridotto ciascuno dei componenti dell’outcome primario in modo significativo.
I benefici del Candesartan sono stati osservati in tutti i sottogruppi, compreso quello in cui i pazienti erano trattati con un beta-bloccante Lancet 2003; 362 : 767-771