Controllo intensivo diabete gestazionale riduce morbilità
perinatale
Un controllo intensivo del diabete gestazionale riduce la morbilità perinatale
e migliora la qualità vita della donna.
In uno studio prospettico, 490 donne alla 24-34 settimana di gravidanza affette
da diabete gestazionale sono state randomizzate a ricevere un trattamento
convenzionale o un monitoraggio inrtensivo con eventuale somministrazione di
insulina, se necesaria. Gli end points primari erano rappresentati dalla
morbailità perinatale (morte neonatale, distocia di spalla, fratture e paralisi
nervose), ricovero in neonatologia, ittero necessitante di fototerapia,
induzione di travaglio, taglio cesareo, ansia e depressione materna e stato
globale di salute della madre. Il tasso di complicazioni neonatali importanti è
risultato significativamente inferiore nei neonati delle 490 donne sottoposte
al programma di sorveglanza intensiva rispetto a quelli delle 510 donne seguite
in modo convenzionale (1% vs. 4%; ARR: 0.33; 95% CL: 0.14 - 0.75; P=0.01).
Tuttavia un maggior numero di neonati del gruppo con monitoraggio intensivo è
stato ricoverato in neonatologia (71% vs. 61%; ARR: 1.13; 95% CL: 1.03 - 1.23;
P=0.01). Un maggior numero di donne del gruppo intensivo hanno subito
l'induzione del parto rispetto a quelle del gruppo trattato convenzionalmente
(39% vs. 29%; ARR: 1.36; 95%: 1.15 - 1.62; P<0.001), mentre il tasso di
tagli cesarei è risultato simile (31% e 32% rispettivamente). A tre mesi dal
parto l'analisi dei dati circa lo stato dell'umore e di salute generale
relativi a 573 donne hanno dimostrato livelli inferiori di depressione ed un
miglior stato di salute complessivo nelle donne sottoposte al programma di
controllo intensivo del diabete gestazionale.
Fonte: NEJM June 12, 2005(10.1056/NEJMoa042973)
Commento di Renato Rossi
Per diabete gestazionale (DG) si intende un diabete insorto durante la
gravidanza in una donna precedentemente non diabetica. E' una situazione a
minor rischio rispetto a quella della donna diabetica nota che diventa gravida,
tuttavia anche il DG può associarsi ad un aumento del rischio di aborto,
macrosomia fetale (con conseguenti rischi durante il parto), proteinuria e
ipertensione. Comporta anche un maggior ricorso al taglio cesareo.
Generalmente tende a risolversi dopo il parto ma in una certa percentuale di
casi (15-20%) può residuare un vero e proprio diabete.
E' attualmente discusso sia lo screening , che si effettua tra la 24° e la 28°
settimana di gestazione con la cosidetta minicurva, sia la terapia insulinica
in quanto una revisione Cochrane concludeva che non vi è dimostrazione che
nelle gravide con iperglicemia asintomatica il trattamento migliori gli
outcomes [1]. Per la verità le linee guida dell'American Diabetes association
consigliano un approccio abbastanza aggressivo prevedendo la terapia insulinica
per glicemie >= 95 mg/dL a digiuno e >= 120 mg/dL post-prandiali.
Questo studio, randomizzato e controllato, dimostra che l'approccio suggerito
dall'ADA potrebbe essere corretto in quanto il monitoraggio dello stato metabolico
e la terapia insulinica quando necessaria sono in grado di ridurre le
complicanze perinatali e di migliorare la qualità di vita della madre. Vi è da
notare tuttavia che nel gruppo trattato in maniera aggressiva si aveva un
maggior numero di ricoveri dei neonati e di induzione terapeutica del parto.
Questi risultati vanno quindi presi con cautela perchè se è vero che il
trattamento intensivo del DG porta a migliori esiti nel contesto sterilizzato
degli RCT non è detto che questo sia vero nel mondo reale ove le pazienti sono
seguite in modo meno rigoroso e una terapia insulinica esagerata potrebbe
portare a episodi ipoglicemici pericolosi per la madre e per il feto.
Bibliografia
1. Tuffnell DJ, West J, Walkinshaw SA. Treatments for gestational
diabetes and impaired glucose tolerance in pregnancy (Cochrane Review). In: The
Cochrane Library, Issue 3, 2004. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd.