Deludenti risultati dal consuntivo del progetto Cronos
La risposta alla terapia con inibitori reversibili della acetilcolinesterasi
per il trattamento della Demenza di Alzheimer appare di dimensioni modeste: in
media solo 2 pazienti ogni 10 trattati mostrano una risposta positiva a 3 mesi
e solo 1 su 9 la mantiene a 9 mesi.
Il Ministero della Salute, alcuni anni fa, ha lanciato uno studio
osservazionale su scala nazionale, denominato PROGETTO CRONOS, con i seguenti
obiettivi:
1) migliorare la conoscenza delle caratteristiche della popolazione affetta
dalla DA e trattata con farmaci anticolinesterasici;
2) valutare l' appropriatezza dei trattamenti;
3) ampliare la definizione dei profili di tollerabilità dei farmaci;
4) identificare possibili variabili predittive per la ottimizzazione del
profilo di efficacia dei farmaci.
Sono state analizzate le schede dei pazienti arruolati nel periodo Settembre
2000 - Dicembre 2001, confrontando le informazioni con i dati di follow-up
disponibili fino al Febbraio 2003.
Lo studio è stato condotto su 118 Unità di Valutazione Alzheimer (UVA), tra le
503 stabilite a livello nazionale. Ne è risultata una coorte di 7395 pazienti,
di cui 1933 sono stati esclusi dall'analisi, in quanto già in trattamento con
inibitori delle acetilcolinesterasi. Il campione finale pertanto è risultato di
5462 pazienti.
Per la valutazione di efficacia, sono stati considerati "responders"
i pazienti che, a 9 mesi di trattamento, avevano una differenza di punteggio al
Mini Mental State Examination (MMSE), rispetto al basale, di 2 punti. Per la
valutazione di tollerabilità, è stata considerata l'insorgenza del primo evento
avverso segnalato nel periodo di studio di 9 mesi.
Risultati
La popolazione trattata nell'ambito del CRONOS è costituita in maggiore misura
da pazienti di sesso femminile, di età media 79 anni. Il 17% dei pazienti
presentava una patologia concomitante e l'8% era in trattamento con altri
farmaci attivi sul SNC (più frequentemente antidepressivi). Circa il 64% dei
pazienti è stato trattato con donepezil, il 32% ha ricevuto rivastigmina ed il
4% galantamina.
Un paziente su 7 ha interrotto la terapia entro tre mesi per l'insorgenza di
eventi avversi, il raggiungimento di un punteggio di MMSE inferiore a 10 (che
rappresentava criterio di esclusione) ed una valutazione clinica di
inefficacia.
In media solo 2 pazienti ogni 10 trattati hanno mostrato una risposta positiva
a 3 mesi e solo 1 su 9 la ha mantenuta a 9 mesi. Eventi avversi si sono
registrati in 1 paziente su 7 e di questi il 36% ha indotto ad interrompere il
trattamento. Gli eventi avversi più frequenti sono risultati i disturbi
gastrointestinali e cardiovascolari.
In conclusione, i risultati del progetto CRONOS, per quanto riguarda
l'efficacia degli inibitori delle colinesterasi, appaiono piuttosto deludenti.
Fonte: PROGRESSI IN GERIATRIA Anno II N°2