PILLOLE di Medicina Telematica Luglio- Agosto 2003
A cura di Daniele Zamperini, Raimondo Farinacci, Marcello Gennari
Equo indennizzo: i sei mesi per richiederlo decorrono anche dalla consapevolezza della dipendenza della patologia da causa di servizio (Sentenza Consiglio di Stato).
Questo principio, gia' avanzato in altre precedenti occasioni, e' stato ribadito dal
Consiglio di Stato con la sentenza n. 5923/2002, con la quale si confermava una sentenza
del TAR Veneto che aveva annullato il provvedimento di reiezione di una domanda di
concessione di equo indennizzo a causa dell' asserita tardività della domanda.
Sia il TAR che il Consiglio di Stato hanno richiamato principi ormai consolidati in base
ai quali il termine stabilito dal primo comma dellart. 36, D.P.R. 3 maggio 1957, n.
686 per verificare la tempestività delle domande di riconoscimento del beneficio in
questione va rapportato non solo alla conoscenza della esistenza della malattia, ma
anche a quella della sua gravità e delle sue conseguenze sullintegrità fisica.
Nel caso in cui linfermità derivi da circostanze ambientali, che col decorso del
tempo incidono mutevolmente sulla integrità psico-fisica del dipendente, non può con
assoluta precisione essere identificato il giorno di decorrenza del predetto termine
semestrale.
Da ciò consegue che la mera consapevolezza di essere affetto da una patologia non
comporta per il dipendente l'onere di proporre la domanda nel termine semestrale. Il
termine inizia a decorrere quando il dipendente stesso diviene consapevole dell'effettivo
stato dell'infermità e di quanto ha potuto influire su di essa il lavoro prestato.
Da cio' consegue che, per le malattie che col decorso del tempo diventano permanenti,
il dipendente può proporre domanda di accertamento della dipendenza da causa di servizio
entro il termine semestrale decorrente dalla conoscenza della condizione di permanenza
della malattia.
Se così non fosse verrebbe a verificarsi una situazione per cui i pubblici dipendenti
avrebbero l'onere di proporre la domanda di accertamento per qualsiasi infermità, anche
prima di poterne valutare la dipendenza da servizio o la successiva condizione di
permanenza, al sol fine di evitare successive preclusioni: ciò non gioverebbe certo
all'efficienza dellazione amministrativa.
Daniele Zamperini