"Scienza e Professione"
Mensile di informazione e varie attualita' - Reg.
Trib. Roma n. 397/2004 del 7/10/2004
Resp.: Daniele Zamperini O.M. Roma
19738 - O. d. G. Lazio e Molise 073422
Morte improvvisa
La morte improvvisa nei giovani adulti è spesso dovuta a patologie cardiache
ma in un terzo dei casi il motivo rimane indeterminato
In uno studio retrospettivo di coorte effettuato su militari d'ambo i sessi
statunitensi esaminando il registro dei decessi del
Dipartimento della Difesa sono state controllate le cause di morte
non dovute a eventi traumatici in soggetti di età compresa tra i 18 e i 35
anni.
La frequenza di morte non traumatica in questa fascia d'età è molto bassa
(13 su 100.000/arruolati/anno). Nella maggior parte dei casi (86%) il
decesso è associato all'esercizio fisico. La causa più comune (51% dei
decessi) è una anomalia cardiaca, tuttavia in una percentuale elevata (36%
dei casi) il motivo della morte rimane inspiegato.
Le anomalie cardiache più frequentemente riscontrate sono: alterazioni
coronariche (61%), miocarditi (20%), cardiomiopatia ipertrofica (13%). Gli
autori notano che i soggetti arruolati erano stati sottoposti ad uno
screening pre-arruolamento comprendente una dettagliata anamnesi e un esame
clinico, per cui nella popolazione generale i dati potrebbero essere
diversi.
Fonte:
Eckart RE et al. Sudden Death in Young Adults: A 25-Year Review of Autopsies
in Military Recruits
Ann Intern Med 2004 Dec 7; 141:829-834
Commento di Renato Rossi
La morte improvvisa nei giovani adulti è, per fortuna, evenienza rara, ma
sicuramente traumatizzante.
Comprenderne la cause potrebbe portare a una possibile prevenzione?
Lo studio americano conferma il sospetto che la maggior parte delle morti
improvvise nei giovani è in qualche modo legata alla attività fisica e che
spesso vi è una sottostante, misconosciuta, patologia cardiaca, anche se la
cause del decesso rimangono ignote in un caso su tre.
Non sappiamo se uno screening comprendente, oltre all'anamnesi e alla
visita, accertamenti strumentali (ecocardiogramma, elettrocardiogramma
dinamico/24 ore e da sforzo),
sia non in grado di individuare i soggetti a
rischio e di ridurre una eventualità che resta rara, anche perchè non si
saprebbe quali criteri di selezione adottare (soggetti che si debbono
sottoporre a esercizio fisico? di quale livello?)
essendo impensabile uno screening di questio tipo esteso a tutti. Ricordo
che per
la pratica della attività sportiva agonistica in Italia è prevista
certificazione appositamente rilasciata da un medico specialista in Medicina
dello Sport.