Paracetamolo e propossifene: rischi di interferenze
pericolose
I farmaci inibitori dell'isoforma CYP2D6, quali analgesici,
SSRI, antivirali, possono aumentare i livelli plasmatici del metoprololo e
causare grave bradicardia.
Un uomo di 48 anni affetto da fibrillazione atriale in
terapia con una dose stabilizzata di 100 mg di metoprololo fu ricoverato per
vertigini e diaforesi insorte dopo tre ore dalla assunzione di 1300 mg di
paracetamolo e 200 mg di propossifene napsilato, quest’ultimo prescritto dopo un
intervento chirurgico di ernia ombelicale. Il paziente assumeva anche i
seguenti farmaci: diltiazem a rilascio controllato 240 mg/die, atorvastatina 10
mg/die, levotiroxina 0.075 mg/die, fosinopril 40 mg/die, amitriptilina 25
mg/die, e warfarin (INR= 2.09). Al momento del ricovero presentava valori
pressori di 98/65 mm Hg ed una frequenza cardiaca di 30-40 battiti/min.
L’analisi strumentale mostrò fibrillazione atriale senza ischemia cardiaca,
esclusione confermata anche dall’analisi sierologia. Il paziente lentamente si
riprese e dopo circa 8 ore fu dimesso con una frequenza cardiaca di 70
battiti/min.
Il metoprololo è metabolizzato a livello epatico dal CYP2D6
ed il propossifene è un potente inibitore di tale isoforma. Dati di letteratura
hanno dimostrato che nei lenti metabolizzatori il metoprololo esercita
un’azione bradicardizzante più marcata rispetto ai pazienti con un corredo
enzimatico normale. Nel caso qui considerato l’assunzione di propossifene ha
trasformato un "normale" in un lento metabolizzatore. Infatti la
concentrazione ematica di metoprololo è quasi raddoppiata in presenza di
propossifene (passando da 89 ng/mL a 160ng/mL) e la bradicardia è insorta in
coincidenza con la massima concentrazione sierica del betabloccante ed è
scomparsa con il ritorno al livello terapeutico del metoprololo, confermando
l’interazione tra i due farmaci e in particolare il blocco della
metabolizzazione dell’antipertensivo da parte del propossifene.
Tale interazione risulta di particolare importanza clinica
poiché il metoprololo è molto prescritto ed i farmaci inibitori metabolici
dell’isoforma CYP2D6 appartengono alle più diverse categorie terapeutiche non
solo analgesici come il propossifene, ma anche SSRI come la fluoxetina o
antivirali come il ritonavir.
Fonte: Clin Pharmacol. Ther., 79:282-286, 2006;
ripreso da: FIRENZE MEDICA-SIMeF
Anno IV - 2006 - N.225
Commento di Luca Puccetti
Oltre ai pericoli insiti nell'interazione descritta nel
presente articolo, Public Citizen, un’associazione a difesa dei consumatori
statunitensi ha richiesto all’FDA ( Food and Drug Administration ) di ritirare
dal mercato il Propossifene poiché, secondo Public Citizen, esso sarebbe stato
responsabile di più di 2000 morti tra il 1981 e il 1999 (ben il 5.6% di tutti
gli eventi fatali correlati ai farmaci).
Nel solo 2004, negli Stati Uniti le prescrizioni di
Propossifene sono state oltre 23 milioni.
Le morti sarebbero principalmente dovute all'azione del
metabolita, Nor-Propossifene, che è tossico a livello cardiaco ed ha una più
lunga emivita rispetto al composto primitivo.
Nei soggetti anziani per il suo effetto sul sistema nervoso
centrale, il propossifene può causare sedazione e confusione, con conseguente
aumento della probabilità di cadute e di fratture.
Il Propossifene è stato inoltre usato da molti soggetti che
si sono suicidati.
Fonte:
Public Citizen, 2006