Posizione della Società scientifica Promed Galileo sulle note AIFA 2004
Se le cosiddette note AIFA 2004, fossero state dichiarate quello che in realtà sono,
ossia un mero strumento di risparmio economico in ambito farmaceutico, non sarebbe stato
opportuno da parte di una Società scientifica prendere posizione in merito. Sono infatti
altri i soggetti che hanno istituzionalmente il compito di giudicare e commentare le
ricadute sociali di provvedimenti di politica economica. Purtroppo siamo invece di fronte
ad un provvedimento che in più parti viene definito dagli estensori "strumento
per assicurare l appropriatezza di impiego dei farmaci e per migliorare le strategie
assistenziali". Se ne deduce che le note rappresentino per gli estensori una
sorta di verità rivelata cui orientare le scelte terapeutiche che "risulterebbero
quelle appropriate nellimpiego della maggior parte dei medicinali". Il
criterio ispiratore, a detta degli estensori, del percorso seguito è stato quello di
creare un "clima di condivisione scientifica e culturale del "sistema
Note", capace di favorire una ragionata flessibilità duso delle note stesse e
di evitare contrasti e rigidità applicative che potrebbero tradursi in disagi e
inconvenienti per i pazienti". Ci risulta invece che la presente revisione delle
note non sia stata discussa affatto con i rappresentanti ufficiali degli Ordini dei
Medici.
Mai si era vista una tale solerzia nell'applicazione di un decreto su una questione così
delicata, ricca di implicazioni per la vita dei cittadini e per la professionalità dei
medici che avrebbe necessitato di un ampio dibattito e di un periodo di transizione
adeguato alla rilevanza e applicabilità delle novità introdotte. Limperativo
categorico che ci spinge a prendere posizione è proprio costituito dalla pretesa di
rappresentare una sorta di riferimento scientifico-culturale per i medici, anzi uno
strumento per una "crescita professionale".
La prima critica di fondo riguarda la pretesa di trovare giustificazioni
"scientifiche" a decisioni dettate da esigenze economiche ergendo a totem delle
scelte il metodo della cosiddetta medicina basata sulle evidenze (EBM).
La Promed ritiene che la EBM costituisca un importante metodo per valutare criticamente i
risultati delle sperimentazioni cliniche e più in generale le informazioni derivanti sia
da studi che dallesperienza. Tuttavia ritiene assolutamente errato pretendere di
regolare con questo solo metodo le scelte che il medico deve effettuare a riguardo di un
singolo paziente in un determinato contesto di tempo e di luogo. Infinite variabili
influenzano la trasferibilità nel singolo delle risultanze di studi di popolazione o di
coorte.
La Promed ritiene che la filosofia stessa della santificazione della EBM, intesa non come
mezzo, ma come fine, sia un tragico errore. La tentazione di sostituire il metodo
tradizionale della pratica clinica, che cura il singolo paziente nel suo specifico
contesto, con quello dellempirismo di stampo anglosassone, che invece pretende di
applicare al singolo le risultanze della medicina epidemiologica, è sempre più forte,
anche per evidenti dinamiche di colonialismo scientifico-culturale e sta riducendo il
ruolo del medico a quello di un sistema pseudoesperto. Per quanti confounding factors un
determinato modello abbia avuto la pretesa di considerare, ve ne sarà sempre qualcuno,
sconosciuto o dimenticato, potenzialmente in grado di modificare od addirittura sovvertire
le conclusioni di un determinato lavoro. La storia delle pubblicazioni medico scientifiche
degli ultimi anni è costellata da fulgidi esempi di studi i cui risultati sono stati
smentiti clamorosamente da altri studi successivi, gli uni e gli altri apparentemente
ineccepibilmente disegnati e realizzati in curiale ossequio alle regole della EBM. Una
seconda critica riguarda il metodo seguito per la selezione della letteratura considerata.
Non esiste unesplicita dichiarazione del metodo adottato per la selezione della
letteratura da prendere in considerazione. Si ha talora la sensazione che siano state
scelte pubblicazioni funzionali al sostegno di alcune tesi, essendone state escluse altre,
evidentemente dissonanti.
Un esempio per tutti: la primitiva stesura della nota 1 aveva del tutto escluso
letà quale fattore di rischio per linsorgenza di complicazioni
gastroenteriche severe in corso di trattamento con FANS. Studi rigorosi effettuati su
pazienti veri e non su quelli superselezionati dei trials clinici, hanno dimostrato,
mediante analisi multivariata, che viceversa negli artritici letà è un importante
e significativo fattore di rischio indipendente.
Lattuale limite di 75 anni appare troppo elevato essendo 65 o al massimo 70 anni il
cut-off di età accreditato dalla maggior parte degli autori e dalle risultanze degli
studi pubblicati.
Significativo il fatto che la bibliografia citata nella nuova versione della nota sia la
stessa di quella precedente, evidentemente la EBM si presta a varie interpretazioni!
Che dire poi della durata cronica del trattamento con FANS come criterio necessario, ma
non sufficiente per la concedibilità della gastroprotezione. Il rischio di complicanze
gastroenteriche in corso di trattamento con FANS è infatti costante e quindi la durata
del trattamento ne incrementa la prevalenza, ma il rischio è sensibile anche per
trattamenti non solo protratti.
Di particolare significato la ratio di fondo che pervade il provvedimento:
lattenzione non è rivolta al singolo paziente ed ai suoi sintomi, ma alla coorte ed
alla collettività. Se è vero che forse non si muore di erosioni gastriche non
sanguinanti è tuttavia assolutamente vero che si può stare molto male così come, per
converso, è possibile non avvertire alcun sintomo e sviluppare una complicazione
maggiore. Il ricorso ad un ulteriore estensione dei piani terapeutici rappresenta un
elemento di diseconomia di utilizzo delle professioni sanitarie, un evidente
discriminazione nei confronti di molti medici e soprattutto una barriera al diritto di
cura dei pazienti. Lo Stato ha formato, in buona parte a sue spese, medici, anche
specialisti, che non possono di fatto curare personalmente i pazienti che li hanno scelti
come curanti.
Si tratta evidentemente di una grave stortura che lede i diritti del medico, che si trova
a dover affrontare disarmato la concorrenza di colleghi che, operando in strutture
pubbliche, ma potendo anche operare in regime privatistico, si trovano nellevidente
condizione di poter avere un formidabile vantaggio di posizione. Il paziente, per poter
avere la rimborsabilità delle cure prescritte dal medico che ha scelto come curante deve
sottostare al giudizio di un ulteriore medico che egli non ha scelto e che non sa
assolutamente nulla della sua storia clinica. Se si considera il tempo e la defatigante
procedura necessaria per ottenere una valutazione da parte dei centri alluopo
preposti, ben si comprende come un diritto diventi un percorso ad ostacoli che in molti
casi costringerà il paziente a pagarsi i farmaci necessari.
Ma forse è proprio questo leffetto voluto.
Le note sono spesso contraddittorie, ad esempio facendo riferimento ai cosiddetti coxib si
sottolinea che non sussistono prove che limpiego di tali farmaci consenta una
riduzione degli eventi gastroenterici gravi e contestualmente si impedisce la prescrizione
contemporanea degli inibitori di pompa (9). Vi sono evidenti omissioni come nel caso
dellindicazione dellartrite gottosa per un coxib la cui confezione contenente
il dosaggio consigliato per lartrite gottosa risulta nellelenco delle
specialità incluse nella nota 66.
In altri casi le note fanno riferimento ad una fattispecie non attuabile nel contesto
delle norme regolatorie della prescrizione a carico del SSN, ci riferiamo ad esempio
allutilizzo dei FANS nel dolore neoplastico, dal momento che, per moltissime
specialità di questa categoria, mancano le relative indicazioni nelle relative schede
tecniche.
Per altre note la valutazione passa addirittura per una valutazione a carattere
similperitale, come nel caso della nota 13, difficilmente applicabile nel setting della
medicina generale. Altre considerazioni nello specifico sono già state espresse da altre
società scientifiche (8) e sono condivise anche dalla Promed Galileo e risulta pertanto
pleonastico e ridondante entrare ulteriormente nel merito. In definitiva o le note si
spogliano di qualunque valenza di orientamento professionale e vengono chiaramente
definite come un mero strumento di controllo finanziario tale per cui le condotte
professionali dei medici che non risultino ad esse conformi non debbano essere
ontologicamente sospettate di inappropriatezza oppure vengano modificate in semplici
indicazioni, redatte da esperti, che rappresentino uno strumento di supporto, non cogente,
alle scelte del medico.
Bibliografia
1) J Rheumatol Suppl. 1990 Feb;20:12-9 6) Ned Tijdschr Geneeskd. 2004 Mar 27;148(13):604-8
2) Am J Med. 1991 Sep;91(3):213-22 7) Presse Med. 2003 Nov 22;32(37 Pt 2):S56-9.
3) Scand J Rheumatol Suppl. 1992;92:21-4 8) http://www.csermeg.it/docum/NoteAIFA-2004.pdf
4) Arthritis Rheum. 2004 Aug;50(8):2433-40 9) Presse Med. 2003 Nov 22;32(37 Pt 2):S44-7
5) Am J Med. 2004 Sep 6;117 S 5A:63S-71S