Cosa fare delle schede cliniche in caso di cessazione
di attivita?
Il Garante, nella recente legge sulla privacy, ha
chiarito le modalita’ di comportamento da tenere da parte di un sanitario in
caso di cessazione di attivita’.
E' importante, per i medici, quell' aspetto riportato
all’ art. 16 del D.L. 196/03, che dispone le modalita’ di cessazione del
trattamento dei dati.
Viene ivi disposto che, in caso di cessazione (per
qualsiasi causa) di un trattamento, i dati detenuti
possono essere:
a. distrutti
b. ceduti ad altro titolare purche’ destinati a
un trattamento simile a quello per cui sono stati
raccolti (ad esempio nel caso che l’ attivita’ di un
medico pensionato sia rilevata da un
nuovo medico).
c. conservati per fini esclusivamente personali e
non destinati a diffusione
d. conservati o ceduti ad altro titolare per scopi
storici, statistici o scientifici in conformita’
alla Legge, alla normativa comunitaria e ai codici di
deontologia.
Questa disposizione chiarisce (anche se puo' rimanere
qualche zona d' ombra) quanto sia necessario e sufficiente fare, nella maggior
parte dei casi, in occasione di chiusura dell’ambulatorio.
Infatti il medico che cessasse la propria attivita’ si
trovava finora nell’imbarazzante situazione di non sapere cosa fare dei propri
archivi (contenenti generalmente abbondanti quantita’ di dati
personali e dati sensibili), trovandosi sovente
combattuto tra diverse esigenze.
Si era perfino diffusa la voce che le schede cliniche andassero consegnate alla
ASL!
Invece egli potra’ ora semplicemente distruggerli
oppure potra’ cederli a un eventuale medico che a lui subentri (purche’ questi
se ne serva, in conformita’ alla normativa, per scopi di assistenza e
cura; questa norma vale ovviamente solo per i dati dei
pazienti che dovessero iscriversi al nuovo
medico).
Il medico pensionato potra’ anche conservare a proprio
uso una copia di questi dati, in vista di
una possibile futura utilita’, ad esempio nel caso di
eventuali contestazioni civili, penali o
burocratiche concernenti la sua attivita’ nel periodo
in cui svolgeva la sua professione.
Potra’ anche utilizzare i dati del proprio archivio
per scopi di ricerca o di statistica, badando
pero’ ad anonimizzarli nel rispetto della normativa
generale.
Daniele Zamperini