Profilassi antibiotica in donne con infezioni urinarie
recidivanti
La profilassi antibiotica riduce le recidive in donne con
storia di infezioni urinarie recidivanti, ma aumenta gli effetti collaterali.
Sono stati considerati RCT pubblicati fino al 2004 in cui antibiotici fossero
usati come profilassi delle infezioni urinarie recidivanti. Sono stati
selezionati 90 studi comprendenti 1120 donne. Dieci trials comprendenti 430
donne avevano analizzato la profillassi antibiotica vs placebo. Durante la
profilassi attiva, il tasso di recidiva per paziente-anno è risultato di 0 -
0.9 nel gruppo antibiotici rispetto a0.8 - 3.6 in quello placebo. Il rischio
relativo (RR) di avere una ricaduta microbiologica è stato di 0.21 (95% IC,
0.13 - 0.34), in favore del trattamento antibiotico, e l' NNT è risultato di
1.85. Il RR per le ricadute cliniche è stato di 0.15 (95% IC, 0.08 - 0.28), el'NNT
di 1.85. Il RR di ricaduta microbiologica dopo profilassi è stato di 0.82 (95%
IC, 0.44 - 1.53). Il RR per reazioni avverse severe è risultato di 1.58 (95%
IC, 0.47 - 5.28) e quello per altri effetti collaterali 1.78 (95% IC, 1.06 -
3.00), in favore del placebo. Gli effetti collaterali includevano candidosi
orale, vaginale e dispepsia. L'effetto positivo in termini di risparmio di
recidive non si protraeva dopo aver cessato la profillassi attiva, in altre
parole non si assisteva ad una sorta di effetto coda del trattamento antibiotico
anche dopo la sua interruzione. Otto trials con 513 donne comparavano
trattamenti antibiotici diversi. La profilassi settimanale con pefloxacina è
risultata più efficace di quella mensile. Nelle donne con infezione urinaria
associata al rapporto sessuale una profilassi in dose singola postcoitale di
ciprofloxacina è efficace quanto quella giornaliera.
Fonte: Am Fam Physician. 2005;71:1301-2