Il vaccino italiano anti AIDS innesca polemiche
L’ISS
annuncia ottimi risultati sulla sperimentazione di fase I del vaccino anti-TAT
ma si innescano le polemiche.
Recentemente, in occasione di una conferenza stampa, l’ISS ha annunciato con
un certo clamore che il vaccino
anti-TAT, messo a punto dalla studiosa italiana Barbara Ensoli, ha superato
positivamente la fase finalizzata a verificare la sicurezza e l’affidabilità
del farmaco. Questi risultati imporrebbero di avviare la seconda fase dello
studio che si dovrebbe svolgere sia in Italia che in Africa, dove l’infezione è
estremamente diffusa. La fase II della sperimentazione avrà l’obiettivo di verificare se il vaccino è
in grado realmente di stimolare una risposta immunitaria del paziente contro la
proteina TAT.
E' evidente l' importanza, anche a livello internazionale, di una simile scoperta, che avrebbe battuto sul tempo nazioni di radicata competenza nella ricerca scientifica.
Ma non tutti hanno applaudito a questo
annuncio: il prof. Ferdinando Aiuti, presidente dell’Anlaids (Associazione Nazionale
Lotta all’Aids) avrebbe invece fortemente criticato questo atteggiamento, e
addirittura accusato la dottoressa Ensoli di aver divulgato i dati
preliminari di una ricerca ancora in corso senza essersi confrontata con la
comunità scientifica.
Inoltre si sarebbero verificate violazioni delle regole del protocollo, tali da
vanificare, secondo Aiuti,
il lavoro di tanti altri ricercatori e volontari. Si sarebbero verificate,
a detta del Prof. Aiuti, una interruzione prematura della sperimentazione, la
riduzione dei volontari da 88 previsti a 47 arruolati e modifiche al
protocollo aggiunte alla fine dello studio ed addirittura non ancora approvate
dal comitato etico. Viene messa in discussione a questo punto anche la validita'
scientifica e la reale efficacia del
vaccino, pur avendo affermato la ricercatrice di aver riscontrato una risposta
immune sia nei soggetti sani che in quelli sieropositivi dopo l’inoculazione
delle dosi vaccinali. Aiuti ha inoltre sottolineato il fatto che il vaccino anti-TAT
non è stato in grado di evocare una risposta
anticorpale nelle scimmie vaccinate dalla stessa dottoressa Ensoli, ma abbia
funzionato nell' uomo, in modo piuttosto sorprendente.
E' evidente come scoperte di tale portata possano scatenare vere e proprie
guerre nell' ambito della comunita' scientifica, come accadde proprio a
proposito dell' AIDS, tra Montagner e Gallo, finiti perfino in tribunale.
Andranno percio' verificate le accuse e le critiche del Prof. Aiuti ma e' nella
logica della natura umana che la speranza sia volta verso la validita' della
scoperta della dottoressa Ensoli.
GZ Fonte: www.paginemediche.it