SIMPOSIO

"Disturbi mentali e valutazione dell'invalidità in ambito medico-legale"".

TITOLO RELAZIONE

Leggi, norme e criteri operativi per il diritto all' indennita' di accompagnamento per patologia psichica

AUTORI

(es. P. Pancheri)

Daniele Zamperini

ENTE DI APPARTENENZA

Medico-Legale,  Giornalista scientifico

ABSTRACT

 

Introduzione

Metodologia

Risultati

Conclusioni

 

(è possibile inserire nel testo figure e tabelle)

Sebbene la primitiva interpretazione delle norme attinenti il riconoscimento dell’ invalidita’ (legge 30 Marzo 1971 n. 118)  e al diritto dell’ indennita’ di accompagnamento (L. 11 febbraio 1980 n. 18)  riservasse tale diritto solo ai soggetti affetti da patologie psichiche secondarie a patologie organiche, le successive interpretazioni giurisprudenziali hanno esteso tali diritti, in modo inequivocabile, anche ai soggetti affetti da patologie psichiche “primitive” o “essenziali”, con progressiva evoluzione della giurisprudenza delle Alte Corti, che sono andate a precisare, generalmente in senso estensivo, i criteri interpretativi da adottarsi verso tali soggetti.

Infatti l’ attuale giurisprudenza ha stabilito che si debba tener conto della patologia psichica valutandola essenzialmente nei suoi effetti funzionali, e non sulla base di diagnosi nosograficamente specificate.

Vengono qui esaminate le differenze tra "invalidita' civile" e "indennita' di accompagnamento", istituti regolati dal leggi diverse e soggiacenti a criteri interpretativi del tutto indipendenti, per cui le due valutazioni possono essere legittimamente del tutto difformi.

Vengono illustrati, ai fini del riconoscimento dei benefici assistenziali, i concetti di "capacita' deambulatoria" , di "capacita' di attendere le comuni occupazioni", di "pericolosita' verso se' stesso o gli altri". Tali concetti, in ambito assistenziale, differiscono sostanzialmente dagli analoghi concetti espressi in sede penale o civile.

Vengono illustrate le prerogative e le responsabilita' che le recenti normative attribuiscono alle Unita’ Valutative Alzheimer.

Viene considerata e discussa la possibilita’, spesso ignorata o trascurata,  che il soggetto, pur riconosciuto invalido al massimo grado, possa mantenere una residuale capacita’ lavorativa e una conseguente collocabilita’ in idoneo ambiente di lavoro, dietro idonea certificazione specialistica.

Vengono poi brevemente illustrate alcune problematiche connesse alla responsabilita' professionale dello Psichiatra, come evidenziate in alcune pronunce giurisprudenziali, e vengono offerti suggerimenti operativi per un corretto assolvimento dei compiti assegnati dalla legge agli Specialisti del settore.