Controversa l'utilità di associare ACE inibitori e Sartani
nello scompenso
I risultati di una metanalisi indicano che ACE inibitori e Sartani sono efficaci nello
scompenso e che l'associazione dei due ridurrebbe solo le
ospedalizzazioni, ma non la mortalità.
Gli aceinibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (conosciuti anche
come sartani) sono farmaci largamente impiegati nello
scompenso cardiaco e nei pazienti con infarto miocardico acuto ad elevato rischio di
sviluppo di scompenso. Alcuni autori si sono proposti di
determinare l'efficacia di questi farmaci in queste specifiche condizioni con una
meta-analisi che ha analizzato gli studi disponibili considerando
come esiti predefiniti la mortalità totale e l'ospedalizzazione per scompenso cardiaco.
Le conclusioni si possono così riassumere: i sartani riducono mortalità totale ed
ospedalizzazioni rispetto al placebo ma non c'è nessuna differenza rispetto agli
aceinibitori; l'associazione aceinibitori + sartani riduce le ospedalizzazioni per
scompenso ma non la mortalità totale rispetto ai soli aceinibitori.
Fonte: Ann Intern Med 2004 Nov 2; 141: 693-704
Commento di Renato Rossi
Questa meta-analisi è molto interessante perchè permette di trarre alcune
considerazioni, necessariamente provvisorie, circa il ruolo dei sartani.
Considerato che non si sono dimostrati più efficaci degli aceinibitori e che sono più
costosi direi che il loro ruolo è quello di farmaci di seconda
scelta da utilizzare quando un aceinibitore non è tollerato. L'associazione sembra, per
il momento, da riservare a casi molto selezionati visto che i
dati disponibili sono per il momento ancora preliminari: per esempio si potrebbe usare
l'associazione nei casi di scompenso cardiaco poco
controllato dalla terapia standard (che di solito si basa su aceinibitori e
betabloccanti).