L'atenololo nell'ipertensione: dubbi sulla scelta di questo beta-bloccante
Sebbene l'atenololo sia uno dei beta-bloccanti maggiormente utilizzati e che spesso sia
stato impiegato come riferimento in corso di trials
clinici randomizzati per altri anti-ipertensivi, i risultati di questa meta-analisi
gettano un dubbio sul suo utilizzo nei pazienti ipertesi e
sulla sua scelta come termine di confronto nei trials. Gli autori hanno incluso nella loro
analisi trials randomizzati controllati che analizzavano
l'effetto dell'atenololo sulla morbidità o sulla mortalità cardiovascolare nei pazienti
affetti da ipertensione primitiva.
Quattro studi condotti su 6.825 pazienti seguiti in media per 4.6 anni, hanno confrontato
l'atenololo a un placebo o all'assenza di trattamento. Pur confermando l'efficacia
anti-ipertensiva dell'atenololo, non è stata osservata alcuna differenza significativa
tra la molecola e il placebo per quanto concerne la mortalità globale (rischio relativo
di decesso: 1.01), la mortalità cardiovascolare (RR: 0.99) o la frequenza di infarti del
miocardio (RR: 0.99).
E' stata tuttavia rilevata una tendenza alla diminuzione del rischio di eventi
cerebrovascolari (RR: 0.85). 5 studi (17.671 pazienti; 4.6 anni) hanno
confrontato l'atenololo con altri anti-ipertensivi e nessuna differenza rilevante è stata
osservata per quanto riguarda l'effetto sulla diminuzione
della pressione. Ma una mortalità significativamente più elevata è stata osservata con
l'atenololo (RR: 1.13). Inoltre, la mortalità cardiovascolare
e la frequenza degli eventi cerebrovascolari presentavano la tendenza ad essere più
elevate con l'atenololo che con gli altri anti-ipertensivi
Segnalato da Mauro Barsotti
fonte: The Lancet 364: 16841689, B. Carlberg et al. - 6 novembre 2004
http://www.thelancet.com/journal/vol365/iss9446/abs/llan.364.9446.primary_research.31148.1