La barbarie nelle mailing-list mediche e la "clausola di riservatezza" come tutela dell' iscritto
L' imbarbarimento della lotta
politica sembra aver raggiunto anche le liste
mediche di discussione su Internet (c.d. mailing-list).
Queste lista sono nate spesso per iniziativa di singoli,
artigianalmente, e concepite come piccole associazioni in cui i
medici potessero uscire dal tradizionale isolamento dei loro studi
colloquiando e consigliandosi con i colleghi di tutta Italia.
In questo clima amichevole, fino a tempi recenti, si discuteva e a volte si
litigava ma senza tanto livore, subito tacitati dal rabbuffo di un
moderatore che era anche un amico.
Attualmente, in seguito al diffuso deterioramento del clima
politico e sindacale, anche le liste sono diventate terreno di
scontro violento, spregiudicato e senza esclusione di colpi.
Su diverse m-l (anche in quelle "chiuse", nelle quali l'
ingresso e' selezionato) e' stata ad esempio riscontrata la
costituzione (talora pianificata a tavolino da grandi
Associazioni) di veri e propri nuclei addetti alla delazione e al
"killeraggio" degli avversari politici o sindacali.
Una delle tecniche (ma non la sola) consiste ad esempio nel raccogliere frasi,
confidenze, brani o messaggi che al di fuori del contesto possano apparire
compromettenti per l' autore, e poi riferirli a elementi
esterni politicamente o economicamente "pesanti",
stimolando iniziative punitive, per esempio da parte delle ASL.
Puo' sembrare incredibile che tra colleghi ci si
comporti cosi', ma in fondo non e' che la riproduzione in piccolo
di cio' che accadeva in periodi molto oscuri, quando una battuta di
spirito, una frase incauta, una critica anche motivata potevano essere
causa della distruzione di una vita.
Nessuno
puo' essere immune da rischi: e' facile che in una m-l
(considerata dai piu' come un convegno tra colleghi-amici) si
possa parlare un po' fuori delle righe, esprimere battute di
spirito o paradossi incolpevoli o addirittura divertenti ma che,
estrapolate dal contesto e riportate ad un "nemico"
possano essere "montate" per danneggiare l' autore.
Per questi motivi molte liste hanno dovuto inserire nel loro
regolamento una "clausola di riservatezza", che vieta la
diffusione esterna di messaggi senza il consenso dell' autore
(salvi restando ovviamente gli obblighi di legge e la possibilita'
di diffusione
anonima e/o generica).
La liberta' di discussione viene salvaguardata, ma vengono anche
tutelati i diritti
dei singoli, in quanto altre clausole del regolamento proibiscono,
naturalmente, offese o diffamazioni personali.
E' importante che i medici iscritti alle varie m-l leggano
attentamente il regolamento, e si regolino di conseguenza,
stimolando i gestori ad adottare tali cautele, oppure, in
mancanza, pesando le parole con un bilancino molto sensibile...
Ovviamente il problema non si esaurisce qui: altri sono i sistemi
scorretti di lotta politica, ed altre misure andranno aggiunte. La
speranza e' che il clima si stemperi e si torni ad una sana e
corretta competizione, per il bene della categoria. Si vedra'.
Riportiamo un elenco di liste che hanno adottato tale
criterio, e un esempio di "clausola di riservatezza".
DZ 15/12/05