Il rischio di traumi è correlato all'uso di benzodiazepine,
indipendentemente dalla loro emivita e dalle dosi prescritte
Oltre duecentocinquantamila soggetti ultra 65enni sono stati seguiti per
5 anni valutando il rischio di traumi in funzione della benzodiazepina e
delle dosi prescritte. Oltre un quarto dei soggetti (27,6%) aveva
ricevuto almeno una prescrizione di benzodiazepine durante il periodo di
follow-up, ed il 17,7% aveva presentato almeno un trauma, i più
frequenti sono risultati quelli cagionanti fratture. Il rischio di
trauma in funzione delle dosi variava in base alla molecola, oscillando
tra 0,91 (IC 95%, 0,60-1,42) per l’alprazolam e 2,20 (IC 95%,
1,39-3,47) per il flurazepam. Il rischio di caduta è risulatato
maggiore per dosi elevate di oxazepam, di flurazepam e di
clordiazepossido.
Fonte: J. Am. Geriatr. Soc. 2005; 53: 233-241
Commento di Luca Puccetti
Che l'utilizzo di benzodiazepine fosse correlato con un aumento del
rischio di cadute e di fratture non è certo una novità. Questo studio
ha il merito di sottolineare l'enorme uso di BZD che spesso vengono
assunte anche senza controllo medico. E' interessante notare che
molecole ad emivita breve come oxazepam non sono associate con un minor
rischio di traumi, evidentemente molti altri fattori sono in gioco come
ad esempio l'attività ipnoinducente (elevata per flurazepam) o
l'interferenza con i sistemi enzimatici metabolizzatori che sono il
CYP3A4 e il CYP2A19 che sono deputati alla metabolizzazione di farmaci o
sostanze di uso comune come macrolidi, ketoconazolo, cimetidina, succo
di pompelmo. L'esperienza comune suggerisce inoltre che le BZD danno
dipendenza e che spesso tale situazione non avvertita come tale ne' dai
pazineti e in molti casi neppure dai medici. Togliere ad un anziano una
benzodiazepina è impresa assai ardua e spesso impossibile, anche per il
malvezzo, tutt'altro che infrequente, di dispensare questi prodotti
anche senza ricetta.