Colpevoli i medici che non avvertono pazienti del 'colpo di sonno' da farmaci

I sanitari devono mettere per iscritto l'avvertimento nel foglio di dimissioni
Rischiano sanzioni salate i medici che, pur somministrando ai pazienti medicinali che come effetti collaterali inducono sonnolenza, dimenticano di avvertirli del possibile 'colpo di sonno'. 
Non basta, dice la Cassazione, una semplice comunicazione verbale ma occorre mettere per iscritto l'avvertimento ''nel foglio di dimissioni''. 
L’ omissione di questa disposizione comporta, in caso di incidente sopravvenuto ai danni del paziente inconsapevole che ha assunto il farmaco, il reato di lesioni colpose. 
Questo e’ stato sottolineato dalla Quarta sezione penale della Cassazione (sentenza 1025) a proposito di un medico di Pronto Soccorso presso l'ospedale civile di Gorizia, condannato in primo e in secondo grado per lesioni colpose ad un mese di reclusione, sostituito da una multa di 1.140 euro, oltre al risarcimento danni, in solido con la Asl, nei confronti di Dario S., un uomo che si era presentato al pronto soccorso e aveva ricevuto la somministrazione di un tranquillante (En da 5 mg) che puo’ indurre il colpo di sonno. La somministrazione di tale farmaco doveva comportare l’ avvertimento di evitare la guida per almeno dodici ore. Tale avviso pero’ non era contenuto nel foglio di dimissioni consegnato al paziente, per cui il paziente, appena dimesso, si era messo al volante e, ''colto da un colpo di sonno, invadeva la opposta corsia della strada, entrando in collisione con un'altra autovettura e riportando lesioni gravi''.
Pur accogliendo in parte le eccezioni del sanitario (era emerso che il paziente era un ''cattivo guidatore'') la Corte ha ribadito la sostanziale accusa, che era compito del medico mettere al corrente il paziente degli effetti collaterali del farmaco. 
DZ