Coxib: altri elementi, in vista del giudizio finale
In New England Journal of Medicine pubblica anticipatamente i risultati di
tre studi sui coxib.
Il primo è lo studio APPROVe (Adenomatous Polyp Prevention on Vioxx trial)
che ha portato al ritiro del rofecoxib dal mercato nel settembre 2004. In questo
lavoro multicentrico in doppio cieco sono stati arruolati 2.586 pazienti con
storia di adenomi del colon-retto, randomizzati a ricevere rofecoxib 25 mg/die o
placebo per tre anni. Durante un' analisi ad interim dei dati effettuata da un
comitato esterno si evidenziò che si erano verificati eventi trombotici in 46
pazienti del gruppo rofecoxib e 26 nel gruppo placebo (1,50 eventi per 100
pazienti/anno vs 0,78 eventi per 100 pazienti/anno; RR 1,92; 95%CI 1,19-3,11; P
= 0,008). L'aumento del rischio cardiovascolare diventava evidente dopo 18
mesi di trattamento, soprattutto a causa di un aumento degli infarti miocardici
e delle ischemie cerebrali.
Nel secondo studio, detto APC (Adenoma Prevention with Celecoxib), sono stati
arruolati 2.035 pazienti con una storia di neoplasia colorettale, randomizzati a
placebo, celecoxib 200 mgx2/die e celecoxib 400 mgx2/die. Il
follow-up fu di 2,8-3,1 anni. L'end point composto (morte cardiovascolare,
infarto miocardico, stroke, scompenso cardiaco) si verificò nell'1% del gruppo
placebo, nel 2,3% del gruppo celecoxib 200 mgx2 e nel 3,4% del gruppo celecoxib
400 mgx2. Gli autori di questo studio notano che il trial in realtà non aveva
abbastanza potenza statistica per valutare il rischio cardiovascolare per cui
questi dati dovrebbero essere interpretati con cautela. In ogni caso venne
deciso di interrompere anticipatamente lo studio.
Il terzo studio si proponeva di valutare l'efficacia e la sicurezza di due coxib
(valdecoxib e parecoxib) nel trattamento del dolore post-operatorio in 1.671
pazienti sottoposti a by-pass coronarico. Al follow-up dopo 30 giorni i gruppi
trattati con coxib avevano un rischio di eventi cardiovascolari (inclusi infarto
miocardico, arresto cardiaco, stroke ed embolia polmonare) del 2,0% rispetto
allo 0,5% del gruppo trattato con placebo.
Fonte:
N Engl J Med 2005, Published online Feb 15.
Commento di Renato Rossi
Mentre in questi giorni la FDA ha dato mandato ad un comitato di esperti di
valutare tutti i dati sulla sicurezza dei coxib (il responso è previsto a
breve), la pubblicazione anticipata di questi tre studi da parte del New England
(i cui risultati peraltro erano già stati resi noti) porta ulteriori elementi a
favore dell'ipotesi che sia l'intera classe dei coxib ad avere un effetto
pro-trombotico. Pur essendo vero che l'eccesso di rischio cardiovascolare sembra
legato ad un uso prolungato di questi farmaci, i risultati dello studio dopo
by-pass coronarico mostrano un preoccupante aumento degli eventi anche per
terapie di breve durata.
Ci si chiede quindi da una parte se le autorità regolatorie abbiano fatto tutta
la loro parte prima di autorizzare la commercializzazione di questi nuovi
farmaci: forse è ora di rivedere le regole che permettono l'immissione
nel mercato di principi farmacologici nuovi, rendendole più severe.
D'altra parte per le indicazioni per cui sono approvati i coxib esistono già
molti farmaci usati da anni (aspirina, paracetamolo, FANS non selettivi) il cui
profilo di rischio dovrebbe essere più conosciuto. Uso il condizionale
in quanto recenti dati sul naproxene (di cui si è riferito in una pillola di
qualche settimana fa) pongono la questione se veramente sia nota l'effettiva
sicurezza dei FANS intesi come classe. E' inoltre recentissima la notizia
di reazioni cutanee fatali con l'uso di ibuprofen (www.medscape.com/viewarticle/499537).
Trarre una conclusione per ora non è facile. In attesa del giudizo finale degli
esperti si può raccomandare cautela nell'uso non solo dei coxib ma dei FANS in
generale rispettando le controindicazioni e avendo l'avvertenza di
usarli a dosi basse e per periodi brevi, specialmente negli anziani con
patologie cardiovascolari e/o con riduzione della funzionalità renale e
ricordando che buoni risultati nel controllo del dolore spesso si ottengono con
il paracetamolo (associato o meno alla codeina).