Il Garante per la Concorrenza boccia l’ innalzamento
del rapporto ottimale
Una
comunicazione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (
Bollettino n° 26 del 17 luglio u.s. pag. 195 e 196), boccia l'innalzamento del
rapporto ottimale legiferato in Toscana.
Le critiche
vertono soprattutto sul fatto che l’incremento del rapporto ottimale
(stabilito a 1 medico ogni 1000 assistiti dall’ ACN e portato a 1/1200 dalla
Regione) limita l’ accesso alla professione di medico di base, determina la
riduzione del numero di medici di base attivi in un dato ambito territoriale e
limita, quindi, la scelta del medico di base da parte dei cittadini. Tale
limitazione, secondo il parere dell’ Autorità’, non risulta indispensabile
alla realizzazione della finalità di creare la figura di medico di base a tempo
pieno, da realizzarsi con altri mezzi.
Inoltre,
sottolinea l’Autorità, l’esistenza di una concorrenza effettiva e
potenziale tra medici di base, perseguibile mediante un numero più ampio
possibile di sanitari disponibili ad acquisire assistiti, costituisce il più
importante incentivo per la fornitura di una maggiore qualità del servizio
pubblico sanitario.
La Regione
aveva anche sospeso i bandi per le zone carenti negli ambiti territoriali con
meno di 40.000 abitanti in presenza di un medico con meno di 300 pazienti e
almeno altri due medici in grado di acquisire nuovi pazienti fino al numero
massimo di 1.500 cittadini.
L’ Autorità
ha criticato anche questa disposizione in quanto in grado di ridurre
ingiustificatamente il numero di medici di base convenzionati in un determinato
ambito territoriale, costringendo i cittadini a rivolgersi a medici con un
numero elevato di assistiti in luogo di medici con un numero minore di
assistiti. Auspica quindi una modifica di tutte le disposizioni esaminate, onde
consentire il più ampio accesso possibile alla libera professione di medico di
medicina generale in Toscana e di garantire agli utenti del servizio sanitario
nazionale un numero più ampio possibile di medici di base disponibili ad
acquisire assistiti.
L’Autorità’,
sembrerebbe, non ha mai sentito parlare di “pletora medica” oppure ritiene
che tale pletora vada risolta con ipotetici mezzi diversi. Mentre la “torta”
del finanziamento del SSN viene sempre piu’ ristretta, l’ Autorità’ ne
auspica la divisione in frazioni sempre piu’ numerose e sempre minori.
Siamo sicuri
che questa situazione di disagio e sofferenza economica dei Medici di Base porti
ad un miglioramento di qualità’ assistenziale?
Guido
Zamperini