Potenzialita' e limiti per la nuova insulina inalatoria
La
notizia che l' FDA ha autorizzato la
prima insulina per via inalatoria (nome commerciale: Exubera) ha
destato comprensibile interesse nelle categorie (medici e pazieti)
interessate.
Ma, al di la' di affermazioni
miracolistiche, quali sono gli aspetti positivi e negativi
della cosa? Luca Puccetti e Renato Rossi commentano la cosa.
Commento
di Luca Puccetti
Pur essendo una prospettiva interessante questa nuova formulazione
di insulina pone non pochi problemi. Il concetto di somministrare
l'Insulina tramite i polmoni risale al 1925. Tuttavia, fino ad
ora, non si era riusciti a realizzare un prodotto efficiente,
perchè gran parte dell'Insulina inalata tendeva a depositarsi
nella faringe e non raggiungeva i polmoni. Nektar Pharmaceuticals
sembra avere superato questa limitazione predisponendo una
formulazione e un sistema di somministrazione adatti a far
raggiungere i polmoni alla sospensione di insulina. Le modalità
di uso del device tuttavia non sono semplicissime. Il corretto
caricamento ed uso del device abbisognano della collaborazione ed
attenzione da parte del paziente e dunque questa formulazione non
è adatta per alcuni pazienti.
La dose di polvere di insulina che può essere ritenuta nel
blister può variare di molto, raggiungendo anche il 45% nel caso
del blister da 1 mg ed il 25 % nel caso del blister da 3 mg e
questo può tradursi in un'ampia variablità dell'effetto. Non può
essere usata nei fumatori che presentano un'assorbimento o
comunque un'effetto più rapido e di intensità anche doppia
rispetto ai non fumatori. Non può essere usata negli asmatici per
una possibile riduzione dell'effetto e neppure nei soggetti con
BPCO in cui invece l'effetto è esaltato. Inoltre può indurre
tosse (interruzione nel 1,2% dei casi), e dispnea (0,4% di
interrruzioni) oltre che ipoglicemia (apparentemente in
percentuale simile, ma si tratta di trials e non della realtà
clinica, a quella dell'insulina sc) e dolore toracico (4,7% che
tuttavia ha comportato l'interruzione del trattamento solo in
pochissimi casi). Ma l'effetto più preoccupante è una
diminuzione della funzione respiratoria con un calo del FEV1 e del
DLCO. Questi decrementi sembrano essere più pronunciati nelle
prime settimane di trattamento per poi stabilizzarsi nella
prosecuzione del trattamento. In uno studio su diabetici tipo 2
tratati per 2 anni con insulina per via inalatoria la diminuzione
della funzione respiratoria è apparsa reversibile e le differenze
rispetto al gruppo di controllo si sono annullate nell'arco di 6
settimane dalla sospensione del trattamento. In data 13 ottobre
2005 il CHMP dell'EMEA ha raccomandato la registrazione del
prodotto anche in Europa. In definitiva la variabilità
dell'effetto, la necessità della collaborazione del paziente ed
il profilo di tollerabilità del prodotto sono aspetti che possono
limitarne l'impiego.
(18/2/2006)