Scoperto il meccanismo degli acufeni
Uno strano effetto collaterale delludito, che da tempo incuriosisce gli
scienziati, potrebbe essere provocato dai circuiti anti-rumore presenti nel cervello. Lo
affermano alcuni scienziati del dipartimento di fisica
dellUniversità Tecnica di Monaco di Baviera in un articolo pubblicato sulla
rivista "Physical Review
Letters". Jan-Moritz Franosch e colleghi sono convinti che il loro modello del
cosiddetto "Zwicker Tone" possa guidare verso nuove cure per un disturbo uditivo
noto come tinnitus, o ronzio auricolare.
Quando si viene esposti a un "rumore bianco", un segnale sonoro a banda larga,
che contiene un gap di frequenze, il cervello "sentirà" un suono a una
determinata frequenza per diversi secondi dopo che il vero segnale è terminato. Questa
illusione uditiva, nota come Zwicker Tone, è sorprendente in quanto la nota percepita dal
cervello corrisponde a una frequenza che cade proprio nel mezzo del gap del segnale
originale.
Gli scienziati concordano sul fatto che lo Zwicker Tone non abbia origine nella chiocciola
o nel nervo uditivo, ma finora sono stati incapaci di spiegare il fenomeno in termini di
attività neuronale. Le insolite caratteristiche legate alla frequenza escludono la
possibilità che i neuroni stimolati rimangano attivi per un breve periodo dopo che il
segnale è cessato, il che rende lo Zwicker Tone fondamentalmente diverso dall
"abitudine" dei neuroni che producono immagini persistenti nel sistema visivo.
Franosch e colleghi avrebbero scoperto che leffetto, che si verifica per diverse
configurazioni sonore che contengono rumore su banda larga, è prodotto dai neuroni del
sistema di soppressione del rumore nel cervello. Se una tonalità pura viene sovrapposta a
un rumore bianco, i neuroni che rispondono al suono sopprimono lattività dei
neuroni che riducono il rumore in un range di frequenze attorno a quella della particolare
tonalità. Questo effetto è però asimmetrico, e i neuroni anti-rumore a frequenza più
bassa di quella tonalità rimangono inibiti per un certo periodo anche dopo che il segnale
è cessato: in questo modo il cervello "sente" una tonalità di questa frequenza
più bassa.
Grazie a una simulazione al computer, i ricercatori sono stati in grado di spiegare il
fenomeno e ritengono che il modello possa mostrare come il sistema uditivo gestisce il
rumore. Questo potrebbe aiutare i pazienti che soffrono di ronzio auricolare, i quali
"sentono" ininterrottamente rumori alle frequenze corrispondenti alla loro
perdita di udito.
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