"Scienza e Professione"
Mensile di informazione e varie attualita' - Reg.
Trib. Roma n. 397/2004 del 7/10/2004
Resp.: Daniele Zamperini O.M. Roma
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Medici scienziati? No, grazie
Alcuni medici secondo Richard Smith, del BMJ Journal sono scienziati,
esattamente come sono scienziati alcuni politici. Ma non tutti lo sono. Come studenti di
medicina, afferma, sono stati riempiti di nozioni sulla biochimica, sullanatomia,
sulla psicologia, e su altre scienze mediche. Ma le sole informazioni non fanno di uno
studente uno scienziato. Altrimenti sarebbe possibile divenire scienziati guardando canali
informativi, come Discovery Channel e simili. In cose differisce, allora, uno scienziato
da una persona acculturata?
La differenza è nel metodo di indagine e di analisi della realtà. Uno scienziato è una
persona che costantemente pone questioni, indaga, genera teorie e ipotesi falsificabili e
accumula dati mediante esperimenti replicabili. Uno scienziato, scherza Richard, è una
persona che si lava solo metà dellarco dentario per vedere se il lavarsi i denti è
utile o meno. Nella realtà i medici usano le regole, ma non le seguono fedelmente: le
rispettano, ma spesso improvvisano attorno ad esse.
Nel loro metodo di lavoro sono più simili ad una sessione jazz che ad un esperimento di
laboratorio. Sembra oltraggioso affermare che i medici non sono scienziati, ma nella
realtà ne sono ben consapevoli. Smith racconta che una volta chiese ad un gruppo di 150
medici quanti di loro fossero scienziati, e solo 5 o 6 di questi alzarono la mano.
Ma se i medici non sono scienziati, allora perché gli articoli che compaiono nelle
riviste specializzate è presente un flusso costante di ricerche scientifiche originali?
Negli operatori sociali ed infermieristici le ricerche riportate non sono in originale, ma
elaborate e ristrutturate. Per i medici, invece, vi è un costante flusso di dati grezzi,
non elaborati.
Linevitabile conseguenza di questa situazione è che in realtà molti dei medici non
leggono gli articoli scientifici per intero, limitandosi agli abstract e, quando
disponibili, ai sunti.
In effetti la maggior parte dei medici non è in grado di valutare criticamente gli
articoli, in quanto non sono stati addestrati a farlo.
Spesso i lettori di questi articoli continua Smith svolazzano sugli stessi
articoli come api sui fiori, prendendo qui e lì del polline.
In definitiva, sia il comportamento del medico che la formazione non corrispondono a
quelle che dovrebbero essere se fossero scienziati. La stessa diagnosi e la relativa cura
delle malattie del paziente avvengono in un modo non scientifico, dove spesso alla cura
ottimale si preferisce quella più accessibile al paziente.
Guido Zamperini
Fonti: bmj journal (http://bmj.bmjjournals.com/)
riportato su
http://www.omco.pd.it/