ONAOSI: un nuovo tributo.
I medici hanno rinvenuto, al ritorno dalle ferie,
una spiacevole sorpresa consistente in un bollettino di pagamento per una motivazione
finora sconosciuta: "Contributo obbligatorio ONAOSI".
E' importante ricordare che l' ONAOSI (seppure con altro nome) era dapprima un ente di
diritto pubblico che assisteva vedove e orfani dei medici, incluso nella lista degli
"enti inutili" da eliminare.
Per evitarne la scomparsa, l' Ente venne trasformato in associazione privata, finanziata
con i soli contributi degli iscritti. I medici convenzionati ed i liberi professionisti
potevano aderire volontariamente all' Ente.
La Legge 289/2002 (Finanziaria 2003) ha sorprendentemente trasformato, nel silenzio
generale degli enti rappresentativi, l' ex "ente inutile" in "ente a
partecipazione obbligatoria" parificando i medici convenzionati ai dipendenti e
obbligando tutti a versare il loro contributo.
Non si e' tenuto conto, pero', delle differenze tra i vari tipi di contratto: mentre i
medici dipendenti possono contare sul pagamento di uno stipendio netto (sebbene composto
da una serie di voci attive o passive) costante e sempre uguale, le aggiunte di nuovi
oneri contibutivi (come pure di nuove spese imposte con adeguamenti normativi) vanno ad
incidere ogni volta, nel caso dei medici convenzionati, direttamente sugli emolumenti
netti, diminuendoli progressivamente.
Abbiamo quindi molte riserve su questa procedura e sulla correttezza morale dell' obbligo;
alcuni Ordini hanno preannunciato azioni legali finalizzate ad eliminare l'
obbligatorieta' di tale contribuzione.
Nel frattempo, pero', i medici non possono esimersi dal pagare quanto richiesto.