La disponibilita' della "Pillola del Giorno dopo" non diminuisce il ricorso all' aborto
L’aumentata disponibilità e facilità di approvigionamento della
contraccezione d’emergenza ne aumenta l’assunzione, ma non riduce né le
gravidanze indesiderate, né il ricorso all’aborto.
Gli autori hanno condotto una revisione della letteratura per verificare se un
accesso facilitato alla contraccezione d’emergenza (CE) ormonale modificasse
le gravidanze e l’assunzione della pillola stessa. Di 717 articoli
identificati, ne sono stati selezionati 23 comprendenti trials randomizzati,
studi di coorte e valutazioni su interventi di comunità che implicavano la
valutazione comparativa di differenti livelli di accesso alla CE. Ventidue studi
su ventitre hanno indicato che la facilitazione dell’accesso alla CE conduce
ad un suo maggiore impiego. In nessuno studio invece l’accesso facilitato ed
il maggiore impiego si è associato ad una riduzione del numero di gravidanze
indesiderate o del tasso di abortività.
Fonte: Obstet Gynecol. 2007 Jan;109(1):181-188
Commento di Renzo Puccetti
La revisione consacra elementi di conoscenza che già erano acquisiti da quando
nella contea scozzese di Lothian fu condotto un poderoso studio di oltre due
anni per verificare i medesimi end-points coinvolgendo i tre quarti dei medici
di medicina generale della zona e la totalità delle strutture ginecologiche e
consultoriali. Nello studio scozzese lo sforzo di estendere l’uso della CE
attraverso l’advanced provision di 5 confezioni di un preparato
estro-progestinico secondo protocollo Yuzpe aveva quintuplicato l’assunzione
di pillole per la CE, ma non aveva modificao il tasso di aborti. Successivamente
l’esperimento è stato replicato in contesti diversi (Shangay, Hong Cong, USA)
e con preparati diversi (levonorgestrel, mifepristone), ma con risultati sempre
analoghi. Diverse ipotesi vengono avanzate per spiegare il fenomeno, tra cui un
insufficiente grado di assunzione nella popolazione (ma è difficile pensare a
qualcosa di più persuasivo di quanto fatto in Scozia), un timing di assunzione
non corretto, una minore efficacia del metodo rispetto a quanto teorizzato. Vale
la pena ricordare a proposito che non esiste alcuno studio randomizzato e
controllato che abbia valutato l’efficacia della CE, che viene invece
stabilita assumendo come gruppo controllo soggetti in cerca di una gravidanza
che non avevano problemi di infertilità. In un recente studio canadese ad
esempio è stato dimostrato che la propabilità di una gravidanza tra le donne
che avevano assunto la CE non era pari all’8% come in genere assunto (anche
nello studio OMS), ma di solo il 4%, semplicemente utilizzando quale reference
day non l’inizio della mestruazione successiva, ma quello della mestruazione
precedente il rapporto. Se il teorico numero di gravidanze è la metà di quello
atteso ne consegue che l’efficacia della CE può essere minore di quanto
previsto. Da qualsiasi lato la si guardi, i dati comunque smentiscono la
possibilità di ridurre il ricorso all’aborto attraverso la strategia basata
sulla promozione della CE, con buona pace dei prescrittori stazionanti fuori
dalle scuole.
Referenze
1) Contraception 69 (2004) 361-66.
2) JAMA. 2005 Jan 5;293(1):54-62
3) Hum Reprod. 2004 Oct;19(10):2404-10
4) Contraception. 2005 Aug;72(2):111-6.
5) Obstet Gynecol. 2006 Nov;108(5):1098-106
6) J Obstes Gynaecol Can 2006;28(10):879-883.
7) http://www.scienzaevita.info/public/site/news.asp?id=37