Uno dei miei testi di aggiornamento preferiti (una rivista di enigmistica) mi ha informato che Umberto Eco sostenesse anche che libri non letti o solo leggiucchiati, con la loro sola presenza, fornissero gia' una forma di conoscenza e anzi, in qualche modo, il loro contenuto finisse per trasmettersi al proprietario attraverso percorsi incomprensibili. Mi ha fatto venire in mente come gia' all' universita' gli amici ridessero sotto i baffi alla mia abitudine di portare sempre i libri con me, anche nelle occasioni mondane. Le mie accompagnatrici dell'epoca ridevano del fatto che in apparenza riuscissi a preparare gli esami assorbendone il contenuto per via ascellare (portandoli sotto il braccio) o addirittura rettale (sedendomici sopra). Ma io persistevo: avevo la netta impressione di riuscirne così' a capire oa ricordarne meglio i contenuti.
Il conforto addirittura di Umberto Eco ora ha sollevato parecchio la mia autostima. Solo che si tratta di cosa ben nota, addirittura banale: l'Effetto Zeigarnik…
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