È stato riportato recentemente un caso molto peculiare di allergia alle proteine dell'uovo: una ragazza ventenne era stata ricoverata già in precedenza presso l' Ospedale per sindrome allergica a diverse sostanze, con positività ai test cutanei per graminacee, pelo di gatto e proteine dell'uovo.
La paziente risultava particolarmente allergica all'uovo in quanto l'assunzione di soli 100 mg. di polvere d'uovo per bocca causava una diminuzione del 20% dei dati spirometrici rispetto a quelli basali, con evidenza di una netta broncocostrizione. La paziente osservò, dopo alcuni mesi dalla dimissione dall'Ospedale, la comparsa di una riacutizzazione e di un peggioramento dei propri disturbi. Questo peggioramento clinico veniva da lei attribuito alla respirazione di polvere prodotta dai lavori di ristrutturazione della Cattedrale di Valladolid, vicina alla propria abitazione.
I ricercatori hanno perciò analizzato la polvere proveniente dagli intonaci esterni di questa Cattedrale ed hanno potuto verificare, con un certo stupore, la presenza attuale di un notevole tenore di proteine dell'uovo.
La cosa, in linea di principio, non avrebbe dovuto stupire: infatti l'uovo veniva usato nei tempi antichi nella composizione degli intonaci come adragante, in quanto dotato di notevole stabilità. Era logico che una certa quantità di tale materiale fosse stato usato anche nella costruzione della Cattedrale. Ciò che stupiva era il fatto che l'uovo contenuto nell'intonaco risultasse ancora pienamente attivo come allergene dopo quasi mezzo millennio: alcune verifiche evidenziarono infatti come fosse capace di scatenare reazioni allergiche non solo sulla paziente in questione, ma anche su altri cinque soggetti allergici anch' essi all'uovo.
Gli autori concludono quindi che l'allergene dell'uovo è in grado di resistere per secoli anche negli intonaci di una Cattedrale del '500 mantenendo intatte le sue proprietà allergeniche.
(N.E.J.M. 2001;345:1068-1069)