Efficaci i programmi per smettere di fumare della sanità
pubblica
L'istituto
Superiore di Sanità ha realizzato uno studio i cui risultati evidenziano
l'efficacia dei programmi per la disassuefazione dal fumo erogati in ambito
pubblico.
L'ISS ha valutato l'efficacia dei trattamenti di dissuefazione dal fumo
effettuati nei centri antifumo del Servizio Sanitario Nazionale. La terapia
sostitutiva con nicotina insieme a quella di gruppo è la strategia vincente.
Chi intraprende questa terapia in oltre il 60% dei casi riesce a smettere
definitivamente dopo 6 mesi. Sono risultati abbastanza efficaci tutti i trattamenti
osservati, soprattutto se protratti per almeno 6 mesi. Lo studio, condotto
dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Dipartimento di
Epidemiologia ASL RM E, in 41 centri antifumo sparsi sull'intera penisola, è il
primo ad aver misurato l'efficacia dei trattamenti utilizzati per smettere di
fumare. Per quest'indagine sono stati arruolati oltre duemila fumatori tra i
centri antifumo che operano su tutto il territorio nazionale riuscendo così a
disegnare una mappa dei tipi di interventi e della loro efficacia verificata a
distanza di tre, sei e 12 mesi. Dopo tre mesi dalla visita al centro, i
ricercatori sono riusciti a contattare l'84% dei pazienti (1736 su 2059) e il
45% di loro ha riferito di aver smesso di fumare. Al follow-up a sei mesi, è
stato possibile ricontattare 1362 persone, pari al 66% della popolazione che ha
iniziato un percorso terapeutico: la proporzione di persone che riferisce di
aver smesso di fumare è pari al 39%. Gli astinenti a 12 mesi sono invece il 40%
tra coloro che sono stati ricontattati (il 47%). Nello specifico, queste sono
state le percentuali di successo osservate per ciascuna tipologia di
trattamento:
- nicotina e terapia di gruppo: 64.7% (a tre mesi); 61.8% (a sei mesi); 52.6%
(a 12 mesi)
- nicotina e counselling: 42.4%(a tre mesi); 38% (a sei mesi); 43.7% (a 12
mesi)
- nicotina: 44.7% (a tre mesi); 38.3% (a sei mesi); 38.4% (a 12 mesi)
- bupropione e counselling e/o gruppo: 62% (a tre mesi); 42.4% (a sei mesi);
47% (a 12 mesi)
- counselling: 25.8% (a tre mesi); 32.5% (a sei mesi); 34% (a 12 mesi)
gruppo: 44.5% (a tre mesi); 32.3% (a sei mesi); 33.5% (a 12 mesi)
L'indagine ha mostrato che la proporzione di astinenti a sei mesi va da un
minimo del 32.3% per la terapia di gruppo ad un massimo del 61.8% per il
trattamento con nicotina associato alla terapia di gruppo.
Lo studio nazionale ha coinvolto 41 centri antifumo operanti nell'ambito del
SSN in 16 regioni: 15 centri sono collocati all'interno delle Unità Operative
di Pneumologia e Malattie Respiratorie, 15 sono collocati presso i Dipartimenti
delle Dipendenze e 10 presso altri Istituti (medicina generale, medicina del
lavoro...). Il 40% degli interventi effettuati nei centri attivi nelle U.O di
Pneumologia è costituito dalla terapia con nicotina, il 33% dal counselling
individuale e il 12% da terapia di gruppo. Nei centri collocati presso i
Dipartimenti delle Dipendenze, la terapia con nicotina e quella di gruppo
costituiscono rispettivamente il 30% e il 34% dei trattamenti, mentre la
proporzione di interventi di counselling individuale è pari al 25%. Nei centri
ubicati presso altri Istituti, la terapia con nicotina costituisce il 23% del
totale degli interventi, il counselling e la terapia di gruppo rispettivamente
il 35 e il 37%. I dati relativi alle diverse tipologie di trattamento si
riferiscono a 1307 persone (63%) tra quelle che hanno effettuato la prima
visita presso il centro. In totale sono stati effettuati 2382 interventi, tre
trattamenti in media per paziente. La terapia sostitutiva con nicotina
costituisce il 31% dei trattamenti effettuati come anche il counselling
individuale, la terapia di gruppo il 26% e il bupropione il 5%. Le terapie
alternative costituiscono il 6% degli interventi: tra queste in circa il 43%
dei casi si tratta di training autogeno.
Caratteristiche del campione
Le persone che hanno contattato i centri e iniziato un percorso terapeutico per
la cessazione dell'abitudine al fumo, sono maschi nel 54% dei casi e hanno
un'età media di 47 anni. Nel 66% dei casi si tratta di persone attive dal punto
di vista lavorativo (impiegati o professionisti), il 46% ha un diploma di
scuola media superiore e il 17% è laureato. Il 63% è sposato o convivente. Il
50% delle persone ha contattato il centro su indicazione del medico, mentre il
35% ha avuto indicazioni da amici o parenti. Il motivo principale che ha
indotto le persone a contattare il centro è la presenza di problemi di salute
(41% dei casi), il 34% delle persone decidono di iniziare un trattamento di
disassuefazione per timore di eventuali future malattie, mentre il 20% dichiara
di aver contattato il centro per motivi di autostima.
Per quanto riguarda l'abitudine al fumo, le persone che intraprendono una
terapia di disassuefazione fumano in media da 29 anni, 24 sigarette al giorno e
hanno iniziato all'età di 17 anni. Il 30% delle persone presenta una dipendenza
da nicotina di livello medio e il 70% da forte a molto forte; inoltre, il 70%
ha effettuato precedenti tentativi di smettere di fumare. Relativamente allo
stile di vita, il consumo di caffè, in questa popolazione, è pari in media a
tre tazzine al giorno; il 41% delle persone dichiara di bere più di due
bicchierini di superalcolici alla settimana; infine, solo il 18% delle persone
fa attività fisica regolarmente, mentre il 54% non pratica alcun tipo di
attività fisica.
Fonte: ISS