Lo stress può provocare una cardiomiopatia con
disfunzione ventricolare sinistra acuta e alterazioni elettrocardiografiche ed
enzimatiche
In questo studio sono stati valutati 19 soggetti
che dopo uno stress emotivo improvviso e violento presentavano una disfunzione
ventricolare sinistra. Tutti i pazienti furono sottoposti a coronarografia e
ad ecocardiografie seriate. Inoltre cinque di essi ebbero una biopsia
miocardica.
Il quadro clinico era caratterizzato da dolore toracico, edema polmonare o
shock cardiogeno. L'elettrocardiogramma mostrava diffuse inversioni delle onde
T e un prolungamento dell'intervallo QT mentre in 17 pazienti si potè
documentare un aumento delle troponine I ma solo in un paziente vi era
evidenza coronarografica di malattia coronarica. La frazione di eiezione media
misurata tramite ecocardiogramma al momento dell'ammissione in ospedale era
del 20%; essa ritornò normale in media dopo 2-4 settimane. Gli esami
ematochimici mostravano un valore elevato di catecolamine plasmatiche.
Fonte:
Wittstein IS et al. Neurohumoral Features of Myocardial Stunning Due to Sudden
Emotional Stress
N Engl J Med 2005 Feb 10; 352:539-548
Commento di Renato Rossi
Si sapeva che stress emotivi improvvisi potevano precipitare una disfunzione
ventricolare sinistra anche se il meccanismo fisiopatologico rimaneva
sconosciuto.
Questo studio ha permesso da un lato di confermare che in effetti lo stress può
provocare una patologia cardiaca "similcoronarica" anche in assenza
di stenosi anatomica. I pazienti infatti accusavano sintomi suggestivi di
ischemia miocardica come dolore toracico, edema polmonare e shock cardiogeno,
alterazioni elettrocardiografiche ed enzimatiche e una riduzione marcata della
frazione di eiezione del ventricolo sinistro. D'altra parte si è potuto
dimostrare che il meccanismo alla base di questa sindrome, che potremmo a
ragione chiamare cardiomiopatia da stress, è probabilmente una iperattività
adrenergica con esagerata produzione di catecolamine (epinefrina,
norepinefrina, dopamina). I pazienti dello studio andavano incontro a
risoluzione del quadro clinico e ripristino della funzione ventricolare nel
giro di alcune settimane ma non è azzardato pensare che in alcuni soggetti
particolarmente vulnerabili uno stress violento e improvviso (come per esempio
un lutto) possa provocare, anche in assenza di coronaropatia, un vero e
proprio infarto o aritmie mortali.