La stupidità
"Stupido è colui che fa un'azione che reca danni a un'altra persona, senza ricavarne alcun guadagno e spesso realizzando una perdita per se stesso", scrisse Carlo M. Cipolla, grande economista e autore di diversi saggi sull’argomento. Non è detto che questa frase racchiuda la complessa essenza della stupidità ma è certo che lo studio di questo aspetto della mente umana è sempre stato difficoltoso anche, ma non solo, per la mancanza di una chiarezza su cosa essa sia.
Spesso il genio è considerato stupido dalla maggioranza degli uomini che a causa della loro stupidità non si rendono conto della genialità degli individui che incontrano. Ci sono infatti uomini etichettati come stupidi ma straordinariamente elastici dal punto di vista intellettuale e uomini molto goffi intellettualmente che non lo sono affatto.
Oggi però la comunità scientifica è convinta che questo difetto non coinvolga assolutamente l’aspetto umano legato a bassi livelli di istruzione o all'assenza di stimoli nell'infanzia, ma che si tratti essenzialmente di un deficit intellettivo da rapportare al profilo genetico di ognuno di noi.
Le idee appena sorte propongono la possibilità di "curare" quello che fino a poco tempo fa veniva considerato un aspetto sociale e che ora è diventato disfunzione genica e quindi malattia. "Si può e si deve sconfiggerla rimuovendo il gene responsabile", ad auspicare l'uso dell' ingegneria genetica per eliminare la stupidità dal pianeta terra è niente meno che James Watson, fondatore del Progetto per il genoma umano e l'uomo che 50 anni fa scopri' il Dna. ''Nei casi di vera stupidità, io parlerei di malattia'', ha sottolineato Watson. ''Non mi sembra giusto che una parte della popolazione nasca senza le stesse opportunità'', ha aggiunto. ''Una volta che esiste il modo di migliorare i nostri bambini non ci si può più fermare". E come ciclicamente avviene nella storia dell’umanità ecco che nasce una nuova motivazione per selezionare la razza umana perfetta. "Ci saranno genitori che potenzieranno i loro figli, e quei bambini domineranno il mondo''. Watson da tempo difende a spada tratta l’eugenetica, tecnica utilizzata per modificare il Dna dell'embrione che permette di sradicare gravi difetti o il rischio di contrarre particolari malattie in vita. E perché fermarsi all'intelligenza, sottolinea Watson, ''c'e' chi dice che sarebbe terribile se rendessimo tutte le ragazze belle. Io penso che sarebbe meraviglioso".
Se studiamo la frequenza della stupidità fra le persone che fanno le pulizie nelle aule scolastiche notiamo come questa sia effettivamente elevata. I risultati dei test intellettivi eseguiti su questi operatori hanno mostrato una percentuale estremamente ridotta degli individui intelligenti. Forse questo è dovuto al loro basso livello di educazione o al fatto che le persone più capaci ottengono più facilmente un lavoro qualificato. Ma quando è stata analizzata la percentuale di stupidità fra gli studenti e i professori che frequentano le stesse aule pulite dagli "idioti" la percentuale di diffusione è risultata identica.
Ma allora chi è in grado di definire cosa sia la stupidità? Forse gli stupidi sono solo quelli che non riescono ad entrare nel sistema per l’incapacità di adattamento, perché inserirsi significa ogni giorno confrontarsi con gli altri, accettare compromessi e immoralità. L’incapacità ad accettare le regole del gioco significa inadeguatezza, debolezza ma siamo sicuri che queste caratteristiche esprimano un deficit intellettivo?
L’umanità ha sempre tentato di filtrare il flusso degli uomini selezionando solo gli individui adatti ai canoni del tempo. E forse l’eugenetica all'inizio del terzo millennio risolverebbe il problema alla radice. Per selezionare la razza perfetta non sarà più necessario uccidere i "diversi" come molti popoli hanno tentato di fare in passato, ma sarà possibile ottenere lo stesso risultato emarginandoli o ancor meglio impedire che nascano: immorale? Forse, ed allora la soluzione è farli nascere come vogliamo noi: tutti belli, tutti intelligenti, tutti perfetti…..tutti uguali.
Massimiliano Fanni Canelles