Vaccinazione per il Papillomavirus: luci ed ombre

La vaccinazione per l'HPV protegge contro lo sviluppo di lesioni precancerose e l'adenocarcinoma cervicale in situ dopo un follow-up di circa 3 anni, ma la protezione a lungo termine rimane ignota.

 

Il New England Journal of Medicine dedica praticamente tutto un intero numero alla vaccinazione quadrivalente anti HPV (human papillomavirus). In un primo studio [1] contro placebo sono state arruolate 5.455 donne di 16 paesi (età 16-24 anni), delle quali circa il 27% aveva delle lesioni cervicali da HPV dovute a qualcuno dei sierotipi inseriti nel vaccino (HPV tipo 6,11,16 e 18). Il vaccino è stato somministrato in tre dosi (la seconda al secondo mese e la terza al sesto mese). Dopo un follow-up medio di almeno 3 anni le lesioni vulvari, vaginali e perianali (incluse verruche, lesioni precancerose e cancro) risultarono significativamente minori nelle pazienti del gruppo trattato senza evidenza di precedente infezione. Minori risultarono anche le neoplasie cervicali intra-epiteliali (CIN) di gradi 1-3 e l'adenocarcinoma in situ. Effettuando l'analisi intention to treat (comprendendo quindi anche le donne con precedenti lesioni) il vaccino ridusse del 34% le lesioni vulvari, vaginali e perianali e del 20% le lesioni cervicali.

In un secondo studio [2] contro placebo effettuato su 12.167 donne (età 15-26 anni) si è dimostrato che, dopo un follow-up medio di 3 anni, il vaccino offriva una protezione del 95-98% contro l'adenocarcinoma in situ e il CIN 2-3 nelle donne senza evidenza di pregressa infezione da HPV. Includendo invece anche le donne con pregressa infezione l'efficacia si riduceva al 44%.

Le reazioni al vaccino, nei due studi, sono state lievi e limitate a reazioni locali o rialzo febbrile. In un caso si ebbe una crisi di broncospasmo.

In un terzo studio [3] di tipo caso-controllo viene sottolineata l'associazione tra l'esposizione all'infezione orale da HPV e il cancro orofaringeo. La diffusione del virus HPV al cavo orale dipende ovviamente dai vari comportamenti sessuali mentre il fumo e l'alcol sembrano non aggravarla, anche se nei soggetti senza evidenza di infezioni orali da HPV vi era una suggestiva associazione tra cancro orofaringeo, il fumo e l'alcol.

Quasi subito dopo la pubblicazione di questi studi interviene anche il Lancet. In una prima un'analisi combinata di 3 RCT (per un totale di oltre 18.000 donne) si evidenzia che il vaccino quadrivalente riduce le lesioni di altro grado vaginali e vulvari e potrebbe, col tempo, ridurre lo sviluppo di cancri vulvari e vaginali [4]. In una seconda analisi combinata di 4 RCT (per un totale di oltre 20.000 donne) il vaccino anti HPV ha dimostrato di ridurre, ad un follow-up medio di 3 anni, potrebbe ridurre in modo sostanziale l'incidenza di lesioni precancerose cervicali e di cancro cervicale, sia nelle donne HPV negative sia in quelle già sessualmente attive [5].

(commenti e bibliografia su www.pillole.org)